Ratatouille
Rémy è un ratto che vive poco lontano da Parigi,
nella soffitta di una casa di campagna abitata da una signora anziana
ma agguerrita. Il topino ha un fratello di nome Emìle, e un padre, di
nome Django, che è il capo della grande colonia di ratti che abita nella
casa. Rémy, contrariamente ai suoi simili, possiede un olfatto ed un gusto
molto raffinati, che lo portano a non voler mangiare dalla spazzatura
come fanno i suoi simili, nonché di camminare poggiando a terra le zampe
che usa per mangiare.

Un giorno la colonia di cui Remy fa parte viene scoperta dalla
signora, che prende a fucilate i topini, che così sono costretti a
fuggire su barche di fortuna, lungo un affluente della Senna.
Nella confusione della fuga Rémy rimane indietro per salvare il libro
del suo affezionatissimo cuoco e si perde nelle fogne di Parigi, finendo
in una grossa cascata. Lo aiuta il fantasma di Gusteau, che lo conduce
proprio all'interno del suo ristorante, attualmente gestito da quello
che era il vice di Gusteau, un bieco affarista chiamato Skinner.
Mentre Rémy osserva i cuochi al lavoro, arriva un giovane, Linguini,
che viene assunto come sguattero solo per pietà nei confronti della
madre Renata, una vecchia fiamma di Gusteau, che lo raccomanda. Linguini
è maldestro e incapace perfino di fare lo sguattero, e mentre pulisce
per terra fa cadere la pentola della zuppa che finisce per metà sul
pavimento. Per non farsi scoprire, la riempie d'acqua e per darle sapore
aggiunge spezie e verdure a caso, ottenendo un intruglio orribile che
quando lo assaggia lo fa vomitare. Allora il topo, dapprima inorridito,
cerca di scappare per tornare a casa, ma quando passa davanti alla
pentola della zuppa non resiste alla tentazione di modificarla e butta
dentro verdure e altri ingredienti che correggono il sapore della zuppa.
Linguini è scoperto da Skinner con il mestolo in mano e sta per
essere licenziato in tronco con l'accusa di aver cucinato, ma la zuppa
nel frattempo è stata servita in sala, a Soren Le Claire, nota critica
gastronomica, che il giorno dopo recensisce il ristorante in modo molto
positivo. Gli altri cuochi, non sapendo ovviamente del topo, credono che
sia stato Linguini a cucinare la nuova zuppa, e per questo gli viene
chiesto di prepararla di nuovo.
Rémy però viene scoperto e catturato; l'esecuzione è affidata a
Linguini che lo porta sulla Senna per annegarlo ma si accorge che il
ratto è intelligente, e che sarebbe in grado di collaborare. Rèmy e
Linguini si mettono d'accordo e decidono di collaborare. Il topo guida
Linguini come fosse una marionetta,
infatti il ragazzo muove gli arti in modo sincrono quando il topo gli
tira certi ciuffi di capelli, come se fossero le briglie di un cavallo.
Rémy ne approfitta quindi per esprimere il suo grande talento
gastronomico, per mezzo di Linguini che se ne prende il merito.
Non tutto va così liscio: il capocuoco Skinner è invidioso e prova a
screditare Linguini dicendogli di cucinare l'unico piatto di Gusteau che
non ha mai avuto successo, le animelle di vitello, che viene però
modificato da Rémy all'ultimo momento nonostante l'opposizione di
Colette Tatou, l'unica cuoca donna del ristorante, per cui Linguini
sembra avere un debole. Il piatto modificato riscuote un grande successo
e lo chef Skinner è incredulo, sospetta qualcosa ma non riesce a capire
bene cosa ci sia che non va.
Un giorno riceve il risultato di un test del DNA,
svolto tramite il suo avvocato, che anziché tranquillizzarlo gli rivela
che Linguini è il figlio sconosciuto di Auguste Gusteau. Inorridito,
Skinner capisce che lo sguattero diventerà il padrone e cerca di correre
ai ripari ma Rémy se ne accorge e porta via la lettera del testamento,
per cui Linguini riesce a prendere possesso del locale del padre ed a
salire alla massima carica di chef.
La delizia dei piatti preparati con l'abilità di Rémy e la prestanza
di Linguini fanno riacquistare una stella al locale, incuriosendo Anton
Ego che decide di voler testare i piatti preparati dal nuovo chef.
Nonostante gli impegni, ma anche le preoccupazioni di Linguini,
quest'ultimo va da Rémy a chiedergli scusa, ma a causa di un errore di
Emìle, che nel frattempo ha ritrovato il fratello e gli ha mostrato la
nuova casa della colonia, tutti i ratti vengono scoperti e cacciati
fuori da Linguini.
Il giorno dell'arrivo di Ego, Linguini confessa a tutti che
l'artefice di tutti quei piatti non era lui ma Rémy, e i suoi colleghi,
inorriditi, se ne vanno tutti, compresa Colette. Ma Rémy ha un'idea: ha
intenzione di suddividere l'intera colonia in "gruppi", ed ognuno di
questi gruppi dovrà occuparsi di una determinata azione di cucina.
Alla fine Ego, pur essendo inizialmente prevenuto contro il ristorante, assapora una rielaborazione della ratatouille,
piatto originariamente povero, che improvvisamente fa tornare alla
mente di Ego i ricordi della sua infanzia, quando mangiava la
ratatouille preparata dalla mamma.
La cucina di Rémy riesce a conquistare il critico, che vuole a tutti i
costi conoscere il cuoco. A quel punto Linguini e Colette decidono di
dirgli la verità, presentando il topo chef al critico gastronomico che
scrive una recensione lusinghiera sul locale che guadagna un'altra
stella, riconquistando le cinque stelle.
Ma Skinner denuncia all'autorità sanitaria la presenza di topi in
cucina e fa chiudere il locale. Ego viene quindi screditato come critico
e decide di ritirarsi. Ma Linguini, Colette e Rémy non si perdono
d'animo, così aprono un nuovo ristorante, il Ratatouille, locale
più piccolo ma molto frequentato, dove la gente mangia in sala, e la
colonia di topi si trasferisce in soffitta, dove c'è un ristorantino
apposta per loro. Quanto al critico Ego, egli diventa un assiduo
frequentatore del nuovo bistrot, assaporando la gamma completa dei piatti preparati dal topino Chef Rémy.
Nessun commento:
Posta un commento