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Martedi 03/04/2012 | |
Con il solito ritardo
Scrivo dal banco degli ipocriti;
perché, come tutti gli ipocriti, mi accorgo dopo, a fatto
avvenuto, a perdita effettuata. E come gli ipocriti dico la mia, senza
mai aver veramente fatto qualcosa per ciò che si è perso e divento
consapevole che la responsabilità della perdita, pure se
infinitesimamente piccola, è anche mia.
Ho appreso da un amico, nel primo pomeriggio di ieri della
mancanza... della chiusura... del fatto che Porthos non verrà più
pubblicata. All’inizio la titubanza, il dubbio, poi la certezza che
arriva dalla mia posta elettronica che è come un lutto ineluttabile che
si apprende solo dopo aver visto il cadavere.Ancora meglio, un’amputazione; sì, l’amputazione del braccio sinistro però, quello che si utilizza solo nel momento del bisogno estremo, solo per i lavori sporchi, quello che usi solo quando, appeso penzolante a un burrone, senti che solo con il destro non riesci a sostenere il peso; sì, quello stesso braccio per cui, se si fosse avuta una consapevolezza diversa, forse si sarebbe divenuti più forti, più solidi e forse più liberi. Ma il punto focale è che solo dopo la perdita si diventa consapevoli dell’importanza di quell’arto, quando ormai il recupero è impossibile. ![]()
Addio Porthos e grazie per quanto in questi anni ci hai dato e scusa se in molti non siamo stati in grado di ricambiare.
Raffaele Marini
Se ammettiamo che l'essere umano possa essere governato dalla ragione, ci precludiamo la possibilità di vivere.
Christopher McCandless Porthos è una cellula di resistenza creativa. Indipendenti da sempre ci occupiamo di vino, cibo e cultura. Abbiamo un Manifesto, pubblichiamo una Rivista, editiamo Libri e organizziamo Corsi. Puoi sostenerci abbonandoti, diffondendo i nostri contenuti o semplicemente facendo una donazione |
venerdì 6 aprile 2012
"CON IL SOLITO RITARDO... "di Raffaele Marini
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